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LA VICINA DEL PIANO DI SOTTO

24 gennaio 2011

La vicina del piano di sotto ha più di 80 anni e nessun figlio, nessun marito. Ha due sorelle con cui non si parla da anni.
La vicina del piano di sotto non esce di casa da molto tempo ormai, i servizi sociali provvedono a spese e pulizie.
La vicina del piano di sotto non accetta l’aiuto di mia nonna, nè quello degli altri condomini.
La vicina del piano di sotto ha sempre fumato e ora sta male, non respira più. La sento, di notte, camminare e tossire, camminare e tossire.
La vicina del piano di sotto la settimana scorsa ha tentato di andarsene in modo silenzioso. Ha riempito la mano di pastiglie e le ha buttate giù tutte insieme. Ma non è stata abbastanza veloce, non abbastanza brava in calcolo. E il giorno dopo una preoccupata donnina del comune ha allertato vigili del fuoco e ambulanza, che, passando dal balcone e prendendola per i capelli, l’hanno “salvata”.

La notte successiva la vicina del piano di sotto piangeva e urlava. La sentivo dal mio letto, che provavo a leggere un libro che di triste aveva poco.
Le rispondeva la voce della sorella, stanca e arrabbiata.
Le urla in dialetto chiedevano di lasciarla morire, di lasciarla sola, che aveva male e non voleva più vivere così. “Lasciatemi morire”, urlava.
E il giorno seguente, tardo pomeriggio, l’hanno lasciata sola.
E la vicina del piano di sotto ci ha riprovato, stessa tecnica collaudata male.
E di nuovo vigili del fuoco e paramedici l’hanno portata via, legata alla barella, l’hanno “salvata”.

E ora la vicina del piano di sotto vive in una casa di riposo, con l’ossigeno che la segue, su una carrozzina. Così han deciso le sorelle.
La casa è in vendita.
Ci sono già i cartelli sul balcone.

Neanche scegliere come e quando morire, si può.

16 commenti leave one →
  1. 24 gennaio 2011 19:05

    Triste realtà…

    —Alex

  2. 24 gennaio 2011 20:30

    Che storia triste,
    a volte nonostante la nostra professione tenda al “prendersi cura” della persona in senso globale, non so proprio cosa pensare…
    se uno non ce la fa più a vivere in certe condizioni non ha diritto a desiderare di morire?
    è vita quella che alcune persone vivono?
    eppure non si può decidere come e quando…
    e noi infermieri non possiamo metter bocca su questo…
    dobbiamo intervenire..
    sempre e comunque..

  3. 25 gennaio 2011 19:08

    infatti siete pagate per quello per intervenire avete studiato per quello no !allora fate il vostro dovere

  4. 25 gennaio 2011 22:38

    mi dispiace per la banalità del commento di Vittoria.
    Gli infermieri non son pagati per salvare vite. Sono pagati per fare al meglio la propria professione, che poggia su etica e morale, e che sempre ha a che fare con sfere private e pubbliche di non facile gestione. Vita e morte non sono così nette e separate, il concetto di indipendenza e autodeterminazione spesso si scontra con il decisionismo medico, paramedico, parentale. Non basta una frase da perbenista banale per risolvere questioni che da millenni agitano le menti e i discorsi di filosofi e di pensatori.

    Tappetta, hai ragione, noi si deve intervenire, è vero, o ancora, siamo obbligati a non fare niente per produrre la morte, questo dice il codice deontologico, nel rispetto della volontà della persona.
    Però questo non vuol dire sostituirsi al volere della persona, che, in questo caso, in solitudine e coscienza, aveva deciso di non voler più vivere.
    Non sto accusando le forze pubbliche di sicurezza e sanità di essere intervenute, ma sto solo riflettendo su quanto possa “un altro”, in questo caso le sorelle, decidere per la vita altrui, quando ancora vi è coscienza e consapevolezza.

    • 28 gennaio 2011 01:19

      per favore..NON BADARE A CERTE PAROLE…GIRANO IN WORDPRESS DA TROPPO TEMPO…CI HA SMANDRUPPATO GLI ZEBEDEI…

  5. 26 gennaio 2011 00:00

    Si vede che Vittoria non si è mai trovata in certe situazioni…
    Le sue sono frasine fatte da breviario….

    Doppia tristezza.

    —Alex

  6. Any permalink
    26 gennaio 2011 10:30

    povera signora. nemmeno lasciare in pace una vecchietta, si facessero un po’ da parte

  7. 26 gennaio 2011 16:54

    Se non fossero intervenute, probabilmente ora si scriverebbe sulla cattiveria di queste sorelle che avrebbero lasciato morire la tua vicina. Medici, paramedici, forze dell’ordine, pompieri etc. se chiamati, è ovvio che debbano intervenire, non possono fare altrimenti. Per un parente non dev’essere nemmeno semplice decidere di lasciar morire un tuo familiare.
    Tu sei libero di scegliere sia come che quando morire, ma se non ci riesci a farlo devi anche accettare che ci potrà essere qualcuno pronto a “salvarti”. E’ così abominevole? Per molti lo sarà per altri no. Bisognerebbe cercare di comprendere, almeno in questi casi, la vera differenza tra suicidio ed eutanasia, che sono due situazioni ben differenti. Sono a favore dell’eutanasia così come penso che salvare qualcuno da un suicidio possa dargli un’altra possibilità (cosa che spesso non ci viene concessa nella vita). La soluzione è tagliare i ponti con i parenti e non avere vicini ficcanaso superata una certa età.
    Lo terrò a mente…

  8. 27 gennaio 2011 13:18

    già, è una questione difficilissima. che dire. io spero sempre di arrivare a quel momento con sufficiente forza fisica e d’animo, da non fare errori se veramente vorrò andarmene da me e senza dover coinvolgere nessuno per aiutarmi. certo però…

  9. 27 gennaio 2011 21:43

    sentì pivellino tanto per dìrla tutta sono una dottoressa e quindi fatti fa parte e non parlare e pipa e magari un giorno saràì tu che ti troverai sotto le mie mani da dottore volete fare ì grandi che poi dietro le quinte criticate tutti

  10. 27 gennaio 2011 21:49

    ei blues gia il nome lascia desiderare ma !comunque nessuno ti ha interpellato e parla quando la gallina fa la pipì cioè maì ! Se non sei capace a leggere e sei capace solo alle malignita allora buttati nel cabi., so e tira l acqua

  11. 27 gennaio 2011 21:53

    la vita per me è sacra c è gente che ha ì tumori e si attacca all ultimo pezzo ei vita o ei preghiera pur ei non morire e mi da fastidio gente che sta bene e vuole gettare la sua vita perché o non hanno figli o le sorelle non le danno retta ma guardate le persone veramente malate se siete veramente infermieri

  12. 27 gennaio 2011 21:57

    io ho visto in ospedale infermiere che non hanno nessuna pietà per le persone assolutamente questa è una cosa disgustosa , e rubare roba ci pazienti mentre erano in sala operatoria per cui per favore

  13. 27 gennaio 2011 22:47

    comunque volevo fare ì miei complimenti a manti perché quando si esprime le sue parole con glì altri lo fa ma senza offendere nessuno cosa che dovrebbero prendere esempio tanta gente così si può andare daccordo

  14. 28 gennaio 2011 16:48

    SPAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAM!

  15. 28 gennaio 2011 18:50

    ciao manti ?che ti è successo stai male ?con tutte stelle A

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